Il 21 giugno 2019 l’ILO – International Labour Organization adotta la Convenzione sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro. La Convenzione internazionale definisce “violenza e molestie” comportamenti, pratiche o minacce “che mirano a provocare – o sono suscettibili di provocare – danni fisici, psicologici, sessuali o economici” e riconosce che la violenza nel mondo del lavoro può costituire una violazione dei diritti umani. Il Trattato protegge tutte le lavoratrici e i lavoratori, incluse le persone in tirocinio e apprendistato o in cerca di lavoro. Una delle richieste agli Stati Membri è la “tolleranza zero” nei confronti di chi commette atti di violenza e minacce nel mondo del lavoro, sia nel settore pubblico che nel privato.
E per la prima volta all’articolo 10, lettera f, vengono ‘riconosciuti gli effetti della violenza domestica sul lavoro’ e, invita gli Stati ‘per quanto ragionevolmente possibile, a mitigare il suo impatto nel mondo del lavoro’. Si tratta di un riconoscimento importantissimo che finalmente sancisce quello che i Centri antiviolenza dicono da anni e cioè che la violenza maschile sulle donne non solo è trasversale ma impatta negativamente sulle vite delle donne in modo globale.
Il Centro Veneto Progetti Donna e Rel.Azioni Positive sono impegnate da anni per favorire l’emersione delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro e per promuovere un clima rispettoso dei diritti umani e dell’integrità psico fisica delle donne lavoratrici. Ci impegniamo inoltre a creare condizioni in cui le donne che escono dalla violenza nelle relazioni intime possano avere accesso al mondo del lavoro senza il rischio di essere ri-vittimizzate e per conciliare i tempi delle loro vite con quelli lavorativi. Questo si chiama empowerment economico ed è l’obiettivo principale del Progetto Europeo WEGO2, con capofila Actionaid.
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